12 dicembre 2005

IO & U2













Dalla localita’ sconfinata, sfuggente, dove si smarrisce il senso della trasgressione, parto in cerca di un’ennesima nuova emozione!
La concentrazione abnorme di migliaia di persone, in un’unica realta’ musicale, gigantesca, caotica, inconfondibile popolo, che gia’ da qualche tempo provocava la diffusione di sotterranee notizie vere e false, si e’ riunita in un’unica location: Stadio Meazza.
Signori, largo al popolo degli U2!
Televisione, radio, stereo, libri, giornali, fumetti, cinema, spettacoli, concerti, viaggi, vacanze, …, hanno un senso diverso, se il soggetto e’ il tuo gruppo musicale preferito.
Non tutti hanno tutto, ma io quel giorno ero tutto li’, a partire dalla mia fanciullezza.
E che dire del palco tecnologico centrato sull’elettronica che ha reso canzoni opere visuali uniche.
In virtu’ della loro natura di cantanti passionali, gli U2, ancora una volta, hanno fatto si che migliaia di persone lasciassero quel posto con una personalita’ nuova, piu’ poetica e malinconica, aggressiva e ambiziosa, dolce e leggera cosi’ da rendere instabile anche il neurone piu’ remoto.
Una ininterrotta corrente di musica attraversava i nostri cuori, masse impotenti in cerca di una guida spirituale che solo Bono poteva personalizzare. Per non parlare dell’unificazione delle religioni su quella fascia, dove morale, valori, costume, sembravano appartenere ad un unico Dio.
Temi civili, problemi sociali, ideologie, valori concreti, rapporti umani, civilta’ futura, vita, responsabilita’ morali, politica, realta’ internazionale, e l’insaziabile senso di giustizia, sono state le varie fermate dello spettacolo, avendo come strada comune la musica partita dagli anni 70 fino al 2005. Una parola U2. Una presenza costante: Io.
Io & U2